Osserviamo la cometa, prossima alla sua massima luminosità, e la Luna

Sabato 15 Dicembre 2018 alle ore 21:00


foto Osserviamo la cometa, prossima alla sua massima luminosità, e la Luna

Domani, 16 Dicembre 2018, la cometa 46P Wirtanen sarà nel suo punto di massima vicinanza con la Terra. Si troverà alta nel cielo rivolto verso Sud, tra l’ammasso delle Pleiadi e le Iadi, nella costellazione del Toro.

Veloce e fugace, sarà l’indiscussa star guest di questi giorni, il suo aspetto dovrebbe essere simile a quello della C2007N3 Lulin, impressa nella foto di copertina scattata da Torre Luciana a Febbraio 2009.

Seppure minore ed apprezzabile solo con strumenti, gli tiene compagnia la cometa 64P Swift-Gehrels, che ha da poco attraversato la Costellazione del triangolo e si sta muovendo verso l’Ariete, con movimento in senso quasi opposto a quello della 46P Wirtanen.  

La Luna sarà in fase 45%, illuminata quasi a metà ed offrirà interessanti scorci sulla fascia centrale del terminatore, dove si potranno apprezzare diverse formazioni tra cui il cratere Eratostene, gli Appennini lunari ed il Muro Dritto, una netta spaccatura a sbalzo del terreno nel Mare Nubium, lunga 115 Km e con una altezza media di 300 metri, la sua ombra si staglia come una linea netta lunga e sottile.      Sarà visibile solamente per le poche ore in cui i suoi trecento metri di altezza, riescono a proiettare un ombra sufficientemente larga da poter essere distinta dal grigio della regolite che costituisce il terreno lunare.

Accanto alla Luna in direzione Est, Marte si appresta a tramontare.

La parte centrale del cielo è occupata da Orione, la costellazione del cacciatore che verrà ucciso dalla puntura dello Scorpione, che pertanto è stato posizionato nel cielo estivo, ben lontano da Orione.

Sulla punta inferiore dello spadino, che pende dalla cintura di Orione, sarà ben apprezzabile la grande nebulosa M42, una importante star nursery nel centro della Via Lattea invernale.

Vicino alla stella Rigel, supergigante azzurra posta sull’angolo in basso a destra dell'abito di Orione, si può notare un'altra stella, Cursa, che però non fa parte di Orione ma è la stella iniziale della costellazione di Eridano.

Cursa  rappresenta appunto la sorgente del fiume mitologico dove annega Fetonte; questa costellazione, dovendo rappresentare un fiume, è una delle più estese in lunghezza: inizia poco sotto l’equatore celeste e termina abbondantemente nel cielo del sud, dove la sua stella principale Achemar non potrà mai sorgere alle nostre latitudini perché si trova, nella sua condizione migliore, 13 gradi sotto l’orizzonte.

Nei Pesci si può guardare Urano, piccolo puntino luminoso che ha la caratteristica di non sfavillare ma brilla di luce costante.

Allo Zenith, accanto a Pegaso, la costellazione di Andromeda, dove si trova la omonima galassia (M31), che però in realtà non si trova nella nostra galassia ma si tratta di un'altra galassia vera e propria, molto simile alla nostra ma distante 2,5 milioni di anni luce.

E’ l’unico oggetto al di fuori della Via Lattea che può essere identificato ad occhio nudo, strumentalmente il suo red shift negativo indica che a differenza del resto dell’universo, che sta ancora espandendosi per effetto del big bang, Andromeda è in controtendenza e si sta avvicinando a noi, assieme alla Grande ed alla Piccola Nube di Magellano, galassie che fanno tutte parte del cosiddetto gruppo locale.

Per concludere sono ancora visibili le “stelle cadenti” delle Geminidi, meteoriti originate dal passaggio vicino alla Terra dell’asteroide Fetonte e che hanno avuto il loro picco massimo nei giorni tra il 13 ed il 14 Dicembre. (by pkw)



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