Serata dedicata all'osservazione della Luna

Sabato 13 Ottobre 2018 alle ore 21:00


foto Serata dedicata all\'osservazione della Luna

Poche settimane fa, il 23 Settembre, era l’equinozio di Autunno.

In questo giorno l’eclittica, piano immaginario su cui sono posti i pianeti del sistema solare, si incrocia con l’equatore celeste, proiezione in cielo dell’equatore terrestre; come effetto la durata del giorno e della notte sono teoricamente uguali: di fatto l’equinozio ci avvisa che stiamo entrando nel periodo invernale.

La giornate saranno inferiori, le notti più lunghe, più fredde e più terse grazie alla minore quantità di vapor acqueo sospeso; il Sole di notte si troverà ad una latitudine molto al di sotto dell’orizzonte rispetto al periodo estivo: tutto prospetta ad avere buone serate di osservazione.

Sabato, subito dopo il tramonto del Sole che avviene alle 17.35, se il cielo è terso all’orizzonte dovrebbe essere possibile scorgere Mercurio, che orbita a abbastanza vicino al Sole e per questo motivo può essere osservato solo per periodi molto brevi.

Poco più verso sinistra c’è Venere, magnitudine -4.3, la sua fase sarà simile alla luna al primo quarto, anche se molto più piccola.

A seguire Giove e la Luna, che è vicina ad Antares, stella principale dello Scorpione; poi Saturno che è vicino a Nunki (Sagittario) e Marte, che dal Capricorno ci accompagnerà fino alla mezzanotte.

Durante la serata saranno ben visibili costellazioni tipiche invernali, Pegaso ed Andromeda con la sua galassia M31, che si trova a 2,5 milioni di anni luce di distanza e che è l’unico oggetto, al di fuori della nostra galassia, che è possibile identificare ad occhio nudo.

Verso Nord Est Cassiopea ed il Perseo, con nel mezzo il bellissimo doppio ammasso aperto formato da NGC869 ed NGC884.

Ad Ovest tramonta il triangolo estivo, Vega, Altair e Deneb scenderanno sotto l’orizzonte fino alla prossima primavera.

Ad Est sono già ben visibili le Pleiadi (ammasso M45), che anticipano Aldebaran (l’occhio del Toro) e la costellazione regina dell’inverno: Orione.

Orione si trova nel centro della via Lattea invernale; similmente al Sagittario, che è al centro della via lattea estiva, entrambi si trovano in zone molto ricche di polveri interstellari e gas, che aggregandosi danno origine a nuove stelle, formazioni di stelle e nebulose; importante la “star nursery” che si trova nel trapezio della Grande Nebulosa di Orione M42.

Nel Toro, dalla parte opposta delle Pleiadi rispetto ad Aldebaran, che si trova al centro, con l’ausilio di un telescopio è possibile apprezzare la Nebulosa del Granchio M1, residuo di una supernova esplosa il 26 Agosto del 1054, descritta negli annali degli astronomi cinesi come un “nuovo scintillio nel cielo”, visibile addirittura anche di giorno!

La nebulosa del Granchio fu poi catalogata nel 1758 dall’astronomo Charles Messier come il primo oggetto “simile a cometa” del suo celeberrimo catalogo che inizia con la lettera “M”.

Gli effetti dell’esplosione della supernova sono ancora apprezzabili a 1000 anni di distanza, la nebulosa adesso occupa uno spazio di 5,5 anni luce e sta ancora espandendosi; al suo centro si trova una pulsar, stella di neutroni che ruota ad una velocità di 30 giri al secondo.

A tarda notte in direzione Nord Est sorgeranno i Gemelli con le sue stelle principali Castore e Polluce, poco sopra si scorge bene Capella, stella alfa dell’Auriga, che ci accompagnerà per tutto il periodo invernale.



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